Il tempo burlone e truffaldino ci spinge a correre, ma nella frenesia spesso ci sfuggono realtà e luoghi vissuti da protagonisti, seppur fugacemente.
Li lasciamo andare, li disconosciamo, li abbandoniamo, ignari che quanto a volte nascondiamo non è da meno di quanto mettiamo in mostra.
Addirittura preferiamo coprire che riscoprire.
Noi li abbiamo semplicemente definiti: “I LUOGHI DELL’ABBANDONO”. Tanti, veramente tanti!
Immagini all’angolo, oggetti dimenticati, fabbricati, chiese, ospedali, ville censite a rovine, frammenti di storia testimoni di caparbietà, bellezza, vanità, illusione, grandezza, sacrificio, stupidità; eventi che comunque ci appartengono: “SIC TRANSIT GLORIA MUNDI” Umilmente noi abbiamo fatto un passo indietro:
con curiosità li abbiamo cercati per poterli rivedere, li abbiamo ammirati, seppur con tristezza, li abbiamo ricostruiti con la fantasia, li abbiamo trasportati con rispetto nelle immagini.
La fotografia, ultima fase di quanto vediamo, anima nuovamente questi anomali rottami.
Ora possiamo in parte condividerli, magari con interessi diversi: l’oggetto diventerà maceria, ma conserverà un valore, e chissà, ci piace pensarlo, incoraggiamo l’idea di preservarli, lontano da ogni finalità economica, per farne una sorpresa ai figli dei nostri figli.
Li lasciamo andare, li disconosciamo, li abbandoniamo, ignari che quanto a volte nascondiamo non è da meno di quanto mettiamo in mostra.
Addirittura preferiamo coprire che riscoprire.
Noi li abbiamo semplicemente definiti: “I LUOGHI DELL’ABBANDONO”. Tanti, veramente tanti!
Immagini all’angolo, oggetti dimenticati, fabbricati, chiese, ospedali, ville censite a rovine, frammenti di storia testimoni di caparbietà, bellezza, vanità, illusione, grandezza, sacrificio, stupidità; eventi che comunque ci appartengono: “SIC TRANSIT GLORIA MUNDI” Umilmente noi abbiamo fatto un passo indietro:
con curiosità li abbiamo cercati per poterli rivedere, li abbiamo ammirati, seppur con tristezza, li abbiamo ricostruiti con la fantasia, li abbiamo trasportati con rispetto nelle immagini.
La fotografia, ultima fase di quanto vediamo, anima nuovamente questi anomali rottami.
Ora possiamo in parte condividerli, magari con interessi diversi: l’oggetto diventerà maceria, ma conserverà un valore, e chissà, ci piace pensarlo, incoraggiamo l’idea di preservarli, lontano da ogni finalità economica, per farne una sorpresa ai figli dei nostri figli.
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